Paolo Giri “Corpi vibranti”

Accademia Foligno: Paolo Giri “Corpi vibranti”

Paolo Giri, musicista, già direttore della Scuola di musica del Comune di Foligno


Un qualsiasi corpo vibrante crea suono. Nel nostro pianeta anche i corpi più rigidi sono in grado di vibrare, quindi il silenzio assoluto risulta un’astrazione, elemento aleatorio che si trasforma molto spesso in un’aspirazione. Ci si accontenta così di un silenzio parziale che riesca comunque a divorare una parte del frastuono continuo che riempie la nostra vita.
Nella pagina musicale scritta ci sono almeno sette diversi segni corrispondenti ad altrettante porzioni di silenzio variabili quantitativamente.
Risulterebbe molto comodo, nella vita di tutti i giorni, estrarre dalla tasca una bella lunga pausa di semibreve per zittire un massacrante fracasso a noi prossimo. Purtroppo ciò non è possibile. L’unico dispositivo concessoci è la diffusione capillare del concetto di ecologia sonora.
Se nella vita di tutti i giorni il silenzio è importante, nella musica diventa imprescindibile. E’ l’acqua che si aggiunge alla farina per fare la pasta. Visto che sul pentagramma il silenzio diventa “acqua” tangibile attraverso appunto l’uso delle pause, divertiamoci a vedere e sentire quanto queste riescano a modificare la percezione di ciò che viene suonato. Come nelle vecchie pellicole fotografiche il luminoso risultava buio e viceversa, anche nel mondo delle vibrazioni proveremo a materializzare il silenzio.
Attraverso l’esempio seguente si può seguire agevolmente, anche se non musicisti, l’azione decisiva esercitata dalle pause all’interno della celeberrima melodia del brano “autumn leaves” (“foglie morte”)…