Citazioni dal silenzio

“Non si può restare sempre sulle vette, bisogna ridiscendere… A che pro allora? Ecco: l’alto conosce il basso, il basso non conosce l’alto. Salendo, devi prendere sempre nota delle difficoltà del tuo cammino; finché sali, puoi vederle. Nella discesa, non le vedrai più, ma saprai che ci sono, se le avrai osservate bene. Si sale, si vede. Si discende, non si vede più; ma si è visto. Esiste un’arte di dirigersi nelle regioni basse per mezzo del ricordo di quello che si è visto quando si era più in alto. Quando non è più possibile vedere, almeno è possibile sapere.”
Renè Daumal
“«Camminare» il solo pronunciarla è già parola distensiva, parasillaba, risuona in altre che hanno lo stesso merito di acquietare la mente e di esprimere gioia, gusto per la vita. Accompagna il respiro. Come la parola amare, che invece non suscita sempre l’identica dolcezza annunciata. Al di sotto di ogni sua pronuncia pacificante, sconvolge, turba, meraviglia.
Amare e camminare, al di là delle loro funzioni ben note, dischiudono al nuovo; sono un andare verso l’altro, sono l’inoltrarsi nella boscaglia dei sentimenti ignoti che l’amore riserva.”
Duccio Demetrio

“Lo spaesamento è possibile nella città se non andiamo cercando in modo stereotipato delle forme, delle manifestazioni di bellezza, ma soprattutto se andiamo cercando manifestazioni che non conosciamo dell’umanità, della gente, dei loro discorsi, delle loro parole, delle loro storie… Camminare vuol dire anche questo: non solo per sé, ma camminare incontro agli altri, incontro all’imprevisto…”
Duccio Demetrio
“Credo che una camminata veloce non apporti nulla di particolarmente affascinante, d’importante per la nostra vita quotidiana.
Il problema credo invece, nelle nostre quotidianità, sia quello di riuscire a trovarci degli spazi, dei momenti, in ore forse ingrate per alcuni, all’alba oppure nella notte, dove la nostra camminata, anche in luoghi soliti e quotidiani, può riconquistare quel ruolo che ci invita a stabilire una relazione tra il pensiero, il linguaggio interiore e il nostro andare a piedi”.
Duccio Demetrio
“Prendimi per mano.
Cammineremo.
Cammineremo soltanto.
Sarà piacevole camminare insieme.
Senza pensare di arrivare da qualche parte.
Cammina in pace.
Cammina nella gioia.
Il nostro è un cammino di pace.
Poi impariamo
che non c’è un cammino di pace;
camminare è la pace;
non c’è un cammino di gioia;
camminare è la gioia.
Noi camminiamo per noi stessi.
Noi camminiamo per ognuno
sempre mano nella mano.
Cammina e tocca la pace di ogni istante.
Cammina e tocca la gioia di ogni istante.
Ogni passo è una fresca brezza.
Ogni passo fa sbocciare un fiore sotto i nostri piedi.
Bacia la terra con i tuoi piedi.
Imprimi sulla terra il tuo amore e la tua gioia.
La terra sarà al sicuro
se c’è sicurezza in noi”
Thich Nhat Hanh
“Non puoi percorrere la via prima di essere diventato la via stessa”.
Buddha
“Viandante, sono le tue orme la via e nulla più; viandante non c’è via, la via si fa con l’andare. Con l’andare si fa la via e nel voltare indietro la vista si vede il sentiero che mai si tornerà a calcare. Viandante, non c’è via ma scie nel mare”.
Antonio Machado
“Camminando sulle strade di campagna, come sui sentieri della vita, si impara che nulla va espulso, allontanato dalla nostra coscienza e tutto va abbracciato, sensazioni, emozioni, pensieri, uomini, piante, animali, la luce e l’ombra, la strada difficile e quella facile. Tutto questo la meditazione può insegnarcelo e la camminata ne è un simbolo limpido”.
Mario Armellini
“Tutti sappiamo camminare ma pochi sanno camminare in maniera lenta. Riappropriarsi delle proprie capacità di camminare, ritrovare il contatto con la natura e con se stessi, avere il tempo di meravigliarsi del colore di un papavero o della forma di una nuvola, sono semplicemente queste le regole del camminare lento.”
Alessandro Vergani
“Ero uscito solo per fare una passeggiata ma alla fine decisi di restare fuori fino al tramonto, perché mi resi conto che l’andar fuori era, in verità, un andare dentro”.
John Muir
“Rimango spesso sbalordito quando, indipendentemente da quante volte io abbia percorso lo stesso sentiero, scopro di essermi perso altri sentieri che si dipartono da esso, oppure mi accorgo che lungo il cammino c’erano dei bellissimi posti che non avevo notata prima! La stessa cosa accade anche nella nostra vita di tutti i giorni. Quante opportunità semplicemente non vediamo, perché siamo troppo presi da quello che stiamo facendo, andiamo troppo di fretta o ci stiamo saldamente aggrappando ad un unico punto di vista?”
James Endredy
“Strada: striscia di terra che si percorre a piedi. Diversa dalla strada è la strada asfaltata, che si distingue non solo perché la si percorre con la macchina, ma in quanto è una semplice linea che unisce un punto ad un altra. La strada asfaltata non ha senso in se stessa; hanno senso solo i due punti che essa unisce. La strada è una lode allo spazio. Ogni tratto di strada ha senso in se stesso e ci invita alla sosta. Prima ancora di scomparire dal paesaggio, le strade sono scomparse dall’animo umana: l’uomo ha smesso di camminare con le proprie gambe e di gioire per questo. Anche la propria vita armai non la vede più come una strada, bensì come una strada asfaltata: come una linea che conduce da un punto ad un altro..”
Milan Kundera
“La pressione del piede mio sulla terra ne fa sgorgare mille affetti che si beffano d’ogni sforzo che compio per descriverli”.
Walt Whitman
“La parola e il silenzio sono intimamente connessi. Considerare la parola senza silenzio è come considerare i buffoni di Shakespeare senza la gravità degli eroi shakespeariani”.
Max Picard
“Prima che l’uomo parli, nell’istante immediatamente precedente, la parola ondeggia ancora sopra il silenzio che ha appena abbandonato, ondeggia tra il silenzio e la parola. La parola è ancora incerta sulla sua direzione: non sa se ritornerà del tutto nel silenzio, scomparendovi, oppure se ne allontanerà nettamente per farsi voce”.
Max Picard
“L’uomo vive a metà strada tra il mondo e il silenzio da cui proviene e il mondo dell’altro silenzio verso cui si dirige, quello della morte. Tra questi due mondi vive anche la parola umana e ne trae sostegno. Per questo la parola ha una doppia eco: l’una da dove proviene, l’altra dal mondo della morte.
La parola deve la sua innocenza, ingenuità, originalità al silenzio da cui proviene mentre la brevità, la fugacità, la fragilità e il fatto di non corrispondere mai pienamente alla cosa che denomina, provengono dal secondo silenzio, dalla morte”.
Max Picard
“Oggi la parola è lontana da entrambi questi mondi del silenzio, nasce dal rumore e nel rumore svanisce, il silenzio non è più un mondo a sé stante, è soltanto il luogo non ancora invaso dal rumore, è solo un’interruzione nel rumore; per un istante l’apparecchiatura del rumore non funziona, questo è oggi il silenzio: rumore che non funziona”.
Max Picard