Luigi Bonollo “Il grande silenzio”

Accademia Foligno: Luigi Bonollo “Il grande silenzio”

Luigi Bonollo, oblato secolare camaldolese

La dimensione umana del silenzio corre tra questi due grandi confini; sentirne una nostalgia profonda e nello stesso tempo averne una paura a volte folle. In mezzo c’è la riflessione sapienziale di ogni uomo e di ogni cultura che ne percepisce tutta la capacità rigenerante, riequilibrante, riconciliante … salvifica. Cosa c’è dentro questa esperienza umana così affascinante, ma anche così tremenda c’è IL GRANDE SILENZIO DA CUI VENIAMO E VERSO CUI ANDIAMO.
C’è un mistero variamente intuito, cercato, vissuto e variamente identificato nella natura, nel cosmo, alla fine di un cataclisma, nel deserto più inospitale dove è stato cercato da uomini e donne praticamente da sempre. Tale ancestrale silenzio fu certo l’esperienza del divino, del soprannaturale, dell’oltre – naturale, è quanto di più intrigante conosciamo; per l’uomo è importantissimo che questo grande silenzio dica, parli, si esprima, mandi un segno. Ma siamo smarriti e incerti di fronte alla impossibilità di rapirne anche solo un piccolo soffio. Solo una infaticabile ricerca interiore ed esteriore arriva … a volte … a percepire questo silenzio. Fino a questo punto arriva l’audacia e la forza dello spirito umano. Cosa incontra nel deserto e nei monti (luoghi del silenzio) il credente cristiano, a differenza di ogni altro credente? Il cristiano incontra per primo il suo Signore Risorto; esperienza originale che attraverso il Battesimo gli apre la porta del Dio di Gesù il Cristo. Il cristiano nel silenzio trova il Padre, il Dio amante della vita, il Dio che ama ogni uomo, anche chi lo ignora o lo rifiuta, il Dio dei secoli. Il Dio davanti a cui si sta in silenzio. Anche la preghiera universalmente praticata come via a Dio diventa una strada che piano piano il cristiano lascia, a favore del silenzio. Qualcuno ha detto “se non sai pregare dì le preghiere”, almeno finché in te non trionferà lo Spirito. Ed è appunto lo Spirito il terzo incontro che il cristiano fa nel silenzio del deserto: il cristiano vive il silenzio, il deserto, il monte, come incontro col Dio Trinità; Padre creatore e Dio della vita: Cristo Risorto, salvatore e capace di dare un posto anche alle sofferenze dell’uomo; Spirito Santo, Dio della fantasia, del colore, dell’amore, della pace dell’uomo con il mondo, con gli altri e con se stesso. So di aver detto, in poco tempo, cose non così facilmente comprensibili; e confesso che anch’io non le comprendo appieno. Ma mi sono state date in dono, fanno parte del mistero nascosto da secoli e ora svelato, ma non del tutto; che già nel suo parziale disvelamento ti zittisce per quanto è grande e stupefacente. E si sa che chi non accetta il mistero non può capire molto della vita… D’altra parte noi siamo “condannati al silenzio” come ci ricorda il libro dell’Apocalisse. Il giorno in cui si apriranno i libri ci sarà il definitivo e grande silenzio di cui noi percepiamo solo in lontano esistere. Lì ci saranno svelate le cose che attraverso strade diverse di silenzio noi tutti stiamo già ora cercando.