La scuola del silenzio

Una vacanza dal rumore: corsi di silenzio (artistico, meditativo, escursionistico), fra le colline di Anghiari

Convegni & maratone del silenzio

Da Milano a Torino, da Foligno a Roma, incontri con audiologi, naturalisti, astronomi, filosofi, scrittori...

I taccuini del silenzio

Pensieri per un momento di stacco, libri da tenere in tasca, per ritagliarsi una pausa di silenzio.

Spettacoli, festival, mostre del silenzio

Reading, concerti, festival, gite in barca e nelle oasi acustiche, mostre: il silenzio può essere un'occasione di divertimento e passeggiate

Il pubblico

I veri protagonisti di AdS siete voi. Vuoi iscriverti? Vuoi diventare un operatore del silenzio? Invia un breve curriculum

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Pensieri sul silenzio di Francesca Rigotti

Questo articolo ci è stato segnalato da  Stefano Raimondi ed èpubblicato sul sito Doppiozero.

Silenziare l’antipolitica

Uno degli aspetti che più mi ha colpito della campagna elettorale 2013 in Italia, che ho osservato muta e solatia da terre assai lontane, è il paradosso stilistico della cosiddetta antipolitica. L’antipolitica espressa dal richiamo diretto al popolo – o populismo – di Beppe Grillo, che vorrebbe opporsi e contrapporsi alla politica stessa, la quale, nella sua forma più sintetica e squisitamente democratica, è parola. Il “parlamento” è il luogo in cui, grazie al procedimento democratico, invece di spararsi si parla, ci si accorda, si delibera e si decide democraticamente. Grillo non contrasta questa politica con il suo opposto, un garbato ed educato silenzio, o con parole sussurrate elegantemente sottovoce; Grillo grida, urla e sbraita; io vincerò, smania, perché grido più forte di te. E giù grida e ululati e singhiozzi.
Ma perché non fai silenzio per una volta, mi viene da pensare, taci e pensa; rifletti e medita, in silenzio. Anzi, iscriviti all’Accademia del Silenzio, partecipa alla Maratona del Silenzio, impara a fare silenzio e a diffondere la cultura del silenzio, rieducati al silenzio!

Rompere il silenzio

Al silenzio della voce, il tacere, per usare espressioni più proprie, e al silenzio dei suoni, il silere dei latini, per il quale l’italiano non ha un termine. Parliamo ora un poco, davvero poco – per quanto ciò sia paradossale –, scriviamo – va già meglio – un poco di silenzio, partendo da questa bizzarra Accademia (da un’idea, si dice, di Nicoletta Polla-Mattiot e Duccio Demetrio, due intellettuali silenziosi ma non di poca rilevanza) e dalla collana su cui stanno infilati come perle i libretti sul silenzio pubblicati da Mimesis edizioni di cui sei sono già usciti e altri tra non molto seguiranno. Scriviamo di tacere degli uomini e di tranquillità dei luoghi silenti, beni primari che molti, che ci tenevano, hanno perduto a causa di altri, che li hanno a loro volta perduti ma non sembrano farci caso. In alcuni casi prevalgono fattori inarrestabili – ci dicono –, come il frastuono del progresso; dall’altra, prevale soltanto la prepotenza di chi riempie di musica di sottofondo, annunci pubblicitari, notizie o altro, gli spazi chiusi in cui si viene a trovare l’ignaro cittadino-cliente-consumatore-paziente-viaggiatore, ma anche gli spazi aperti di una pista di sci o del bordo di una piscina. Di chi è quello spazio al quale si ruba il silenzio, o quel poco di esso che era rimasto? Privato? Pubblico? Comune? Forse giusto nel primo potrò quel che voglio, se ne sono il padrone; negli altri due casi padroni e proprietari che decidono chacun pour soi non ce ne sono.

Silenzio bene comune

Il silenzio è un bene comune molto delicato; è come un pascolo o una fungaia o una fonte d’acqua, sì, dove se io mi approprio sregolatamente della più parte del bene, ne tolgo agli altri il godimento (gli economisti chiamano questi beni “rivali”).
Come nel caso dei beni comuni tradizionali (acqua e pascoli) e dei nuovi beni comuni della conoscenza, “non rivali”, studiati da Elinor Ostrom, di cui oggi non a caso ci si occupa molto, anche il silenzio torna a ridestare attenzione man mano che lo si perde; talvolta non soltanto a causa di una generica diffusione di rumori  industriali e urbani, ma proprio perché qualcuno che del silenzio è fobico gira una manopola, schiaccia un pulsante e lo distrugge, per sé e per gli altri. Qualcuno che non ama il silenzio e che impone le sue preferenze, perché non è vero che il silenzio lo amiamo tutti e ci dispiace perderlo.

I portatori di silenzio

Sono, coloro che lo amano, I portatori di silenzio, come dice il titolo di uno dei libretti-perle della collana, del poeta Stefano Raimondi? Il silenzio dei poeti è diverso dal silenzio dei filosofi, dei mistici, dei sociologi, degli scienziati o dei musicisti. Per Raimondi si tratta del luogo nel quale il silenzio “ha luogo”, trova posto, un posto dove crescere in intensità e mostrarsi nel suo silenzioso biancore. Il silenzio è il luogo in cui si può abitare allontanandosi dalla chiacchiera che lo stupra e lo offende, a cui occorre silenzio per farsi largo, farsi spazio e luogo.
Che il silenzio sia un luogo, un contenitore, un ricettacolo attraversato talvolta, rotto quindi, da suoni e parole? Uno spazio torpido, in penombra, immobile, statico, forse persino un po’ stolido; uno spazio ovattato e acquatico dove entra, spezzandolo, la parola che esce dal tempo, la parola/suono mobile, veloce, penetrante? Vedo che sto spostandomi verso quello che sarà il mio intervento, tra questi svariati sul tema del silenzio, che quando sarà pubblicato mi impedirà di parlare da esterna, mi chiederà silenzio. È meglio allora ch’io taccia già da ora.

Da 'La Stampa Viaggi'

Letture di viaggio... prima della fine del mondo

Consigli di lettura del mese di dicembre Libri per viaggiatori di Irene Cabiati


ESPLORATORI DEL SILENZIO
Un tecnico e una filosofa come guide per un viaggio nel silenzio. Lui, Sergio Cingolani, è un esperto di acustica ambientale e architettonica e, fra l’altro, ha esplorato il silenzio monastico e l’acustica dei luoghi di culto. Lei, Nicoletta Polla-Mattiot, giornalista e saggista, è curatrice del Festival del Silenzio ed è cofondatrice, insieme con Duccio Demetrio, dell’Accademia del Silenzio.
Il presupposto è il frastuono di voci e di rumori a cui siamo sottoposti in maniera così sistematica da non riuscire, talvolta, a sopportare le pause fra un rumore e l’altro. E’ un viaggio appassionante perché non ha una meta precisa, ciascuno può scegliere il proprio approdo. Potrebbe essere la consapevolezza: ci aiuta a capire chi siamo e che tipo di relazione riusciamo a instaurare con l’ambiente e con le persone. Condizioni indispensabili per viaggiatori-esploratori.

Il tecnico racconta il rumore. Quel gigante invisibile che ci imprigiona con il suo bozzolo di decibel intessuto di voci e di strumenti. Capita che per liberarcene, per uscire dal frastuono e imporre la nostra presenza, urliamo più forte. «Oggi – scrive Cingolani - sembra che la ricerca del rumore sia il sostituto di una mancanza di presenza e di partecipazione con la quale si tende a superare l’angoscia della morte». Morire è anche non riuscire a farsi ascoltare, morire è anche non riuscire ad ascoltare le vibrazioni del silenzio. In viaggio con Cingolani entriamo nel corpo per perlustrare il sistema fonatorio, voliamo nello spazio a caccia di voci primordiali, saliamo e scendiamole scale di decibel, visitiamo i luoghi del silenzio dai monasteri alle sale di registrazione ai deserti, al bagno penale della Cayenna , sfioriamo le pagine dei libri e i depliant di amene località turistiche fino al confronto con l’arte che si espone. È muta ma riesce a far scaturire le voci dell’anima.
Scopriamo che il silenzio assoluto non esiste e che forse quello che più ci attrae e ci atterrisce è il silenzio di Dio: non ne conosciamo il suono ma ad esso attribuiamo sonore lezioni di vita.
Alla fine di questa esplorazione sembra di non aver raggiunto alcuna meta. La domanda fondamentale è : dove vogliamo andare? Ci aiuta a scoprirlo Nicoletta Polla Mattiot. Accompagnati dal pensiero di poeti, scrittori e filosofi, percorriamo un itinerario di sette tappe, le Pause, un percorso di avvicinamento non al silenzio perfetto «che non appartiene all’esperienza umana» ma al riconoscimento della qualità del silenzio( il silenzio ovattato e il silenzio di ghiaccio, il silenzio sottile e il muro di silenzio) e agli effetti che produce. Sono i passi necessari per arrivare alla meta più ardita, l’ascolto, l’esercizio più difficile perchè impone il confronto con se stessi e con gli altri. L’autrice suggerisce di imparare a «raccogliere» perchè «esistono qualità diverse del silenzio da cogliere» e raccogliere silenzi significa esercitare la percezione dei cinque sensi: quindi l’odore, la forma, il colore, il suono, il sapore del silenzio. Imparare a dire ma soprattutto a tacere per riconoscere il valore della detonazione delle emozioni. Imparare a sopportare i dolori, quelli che ci fanno restare senza parole, il più insopportabile dei quali non è la morte ma la perdita di identità.
PAUSE. SETTE OASI DI SOSTA SULL’ORIZZONTE DEL SILENZIO di Nicoletta Polla Mattiot, Mimesis, 4,90 euro
PER UNA STORIA DEL SILENZIO di Stefano Cingolani, Mursia, 154 pagine,11 euro

qui l'articolo integrale

Il Giornale.it di Milano annuncia il compleanno dell’Accademia del silenzio.

17 gennaio 2012 – Il Giornale.it di Milano annuncia il compleanno dell’Accademia del silenzio.
Ecco l'articolo: http://www.ilgiornale.it/news/anno-scuola-silenzio.html

Il sole 24 ore on-line sulla Scuola Estiva del Silenzio

21 giugno 2012 – Il sole 24 ore on-line segnala la Scuola Estiva del Silenzio di Anghiari.
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-06-20/unestate-insegna-hobby-corsi-183756.shtml?uuid=AbEQHcvF

Borghi e paesi a prova di inquinamento acustico

13 luglio 2012 – IGN – AdnCronos – Segnala la mappatura completa dei Luoghi del Silenzio su Google Maps.
Leggi l'articolo: http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/In_Privato/Borghi-e-paesi-a-prova-di-inquinamento-acustico-sono-i-luoghi-del-silenzio_313500086950.html

Il silenzio da guardare

Le immagini parlano. Ma, a volte, sono l’equivalente di “una domanda che vuole restare tale” (Didi-Huberman). Possono tacere (quello che non ci diranno né riveleranno mai) o far tacere. Ridurre al silenzio per l’emozione che provocano. Evocare il silenzio per la pace che esprimono. Lasciare sospesi, lasciare senza parole.
Una galleria da ascoltare con gli occhi.

Che cos’è il silenzio per voi? Che immagine vi evoca?
Questi sono i manifesti che dieci giovani studi di grafica, da Torino a Treviso, hanno ideato per Fuoribiennale (www.fuoribiennale.org) in occasione del Festival del silenzio.
Eccoli:










GLI AUTORI
Civico 13 (www.civico13.it)
Elyron (www.elyron.it)
Delineo Design (www.delineodesign.it)
Due mani non bastano (www.duemaninonbastano.it)
Happycentro+sintetik (www.hs-studio.it)
Joe Velluto (www.joevelluto.it)
Plum (www.plumdesign.it)
Signaletic (www.signaletic.it)
Studio Camuffo (www.studiocamuffo.com)
Studio Labo (www.studiolabo.it)


Avete un’idea per rappresentare il silenzio? Mandatela a silence@listen.to 


Il silenzio da provare

Basta fare un piccolo esperimento: stare zitti, anche solo un minuto, in una situazione in cui ci si aspetta che parliamo (quando ci presentano una persona, quando siamo interpellati, quando teniamo una conferenza…). Un attimo di sospensione che può creare imbarazzo oppure aumentare l’attenzione o spostarla… Situazioni fuoriregistro, esperienze alternative. Piccoli rovesciamenti del luogo comune secondo cui il divertimento è rumore, la comunicazione è solo verbale.
Il Festival del silenzio http://www.festivaldelsilenzio.org

Gli alberghi del silenzio http://www.relaisdusilence.com

Feste silenziose http://www.quietparty.com

Le carrozze silenziose della DeutscheBahn 

Il silenzio alla scuola materna

28 gennaio 2011 –  Sito della Casa Editrice Topipittori. Segnalazione dell’articolo di Anna Cecchini sul silenzio alla scuola materna.
Ecco il link al sito e all'articolo http://topipittori.blogspot.it/2011/01/la-voce-del-silenzio.html

Sulla maratona del silenzio di Milano

9 marzo 2011 – Due articoli web sulla maratona del silenzio di Milano:


dal quotidiano web 'Lombardia, Varese news'
http://www3.varesenews.it/lombardia/articolo.php?id=198026

da Il giornale.it http://www.ilgiornale.it/news/incontri-i-filosofi-insegnano-silenzio.html


“Maratona di parole e danze mute lancia l’Accademia del silenzio”

30 aprile 2011 – La Repubblica Torino.
Articolo di Vera Schiavazzi “Maratona di parole e danze mute lancia l’Accademia del silenzio”, ecco il link per leggere l'articolo http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/04/30/news/maratona_di_parole_e_danze_mute_lancia_l_accademia_del_silenzio-15556702/

Su Radio Svizzera Italiana “La dimora del silenzio”.

7 giugno 2011 – Radio Svizzera Italiana, “Laser” di  Antonio ria intervento dal titolo: “La dimora del silenzio”.
Per leggere l'intervento: http://www.lua.it/accademiasilenzio/segnalazioni/

Su La Repubblica la presentazione della Scuola Estiva dell’Accademia

18 agosto 2011 – La Repubblica, prima pagina edizione nazionale, articolo a firma di Vera Schiavazzi per presentare la Scuola Estiva dell’Accademia che ha inizio il 25 agosto.
Ecco la pagina del giornale http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/08/18/accademia-che-vuole-insegnare-stare-zitti.html

Su Corriere della Sera online: nasce l’Accademia del silenzio.

23 dicembre 2010: Articolo su Corriere della Sera online
Nasce l’Accademia del silenzio. La fondatrice: «Si impara a comunicare meglio. Contro la distrazione e l’ascolto superficiale».
http://www.corriere.it/cultura/10_dicembre_23/accademia-silenzio-scorranese_cbb24572-0ed9-11e0-bfcf-00144f02aabc.shtml

Da 'Quotidiano.net'

Quotidiano.net “il Blog di Rosalba Carbutti”.

27 dicembre 2010 – E’ nata l’accademia del silenzio. E se ci servisse davvero?
Qui l'articolo http://club.quotidiano.net/carbutti/e_nata_laccademia_del_silenzio_e_se_ci_servisse_davvero

La Stampa.it – Zitti, zitti: ascoltate il silenzio.

30 dicembre 2010 – La Stampa. it Costume – Zitti, zitti: ascoltate il silenzio. Arriva la moda dello «zero decibel»: così ci si riconcilia con se stessi e con gli altri.
Continua a leggere qui http://www.lastampa.it/2010/12/30/societa/zitti-zitti-ascoltate-il-silenzio-jDBev36sOkKuZPqMlyf7kN/pagina.html


Articolo di Roselina Salemi